E sento spesso i fili che ciondolano dalle tue mani scheletriche, fin sopra i miei occhi; spesso cedo e li chiudo questi occhi stanchi ed evito di guardare, immagino soltanto!
Ma poi DEVO riaprirli e guardate un po’ più in là e scostare il tuo velo pigro e grigio, io mi addormenterei volentieri, ma il ciclo, io, non riesco ad interromperlo, e quindi proseguo, col pensiero che ancora una illusione piccola posso concedermela!
Era solo un pesce d’ aprile…