Quando come adesso è quasi sera, mi guardo dentro, bhè sai il più delle volte non ci trovo niente di nuovo, c’è quel dondolio sempre strano ma ormai solito, che accompagna la voragine, conosciuta del me, di dentro. La stranezza delle cose che vedo quotidianamente non mi affascina più, ma neanche mi fa irritare al punto tale da sentire una scossa una volontà da espletare. Il più delle volte le svolte e le scelte che faccio sono automatiche nel senso che ci impiego poco tempo per capire esattamente dove andare e cosa fare. Ma per tutto il resto quel dondolio quel mare più o meno calmo, che mi è dentro, avviluppa tutto e tutto rimane li ovattato e nel microcosmo che mi appartiene.