Il cane ai piedi la loggetta illuminata, gli odori delle cucine la sigaretta, le pulizie continue della moglie, l’arietta preserale della tarda estate, tutto in sintonia con la calma che lo pervadeva, agire era l’ultima cosa che aveva intenzione di fare il peggio era passato il suo nemico morto ammazzato, doveva solo sbarazzarsi del cadavere ma questo voleva posticiparlo, era necessario godere della vittoria adesso!
Del resto aveva già un piano, portarlo alla fattoria (dove sua moglie si rifiutava sempre di andare), farlo a pezzi e sotterrarlo, lineare.
Anni di vessazioni e di umiliazioni lo avevano reso diverso, adesso era un vero uomo e aveva trovato il coraggio di vendicarsi e ci aveva provato gusto.
Lo avrebbe rifatto!